sabato 26 gennaio 2013

Mi diresti, tesoro, che mucchio di lavoro, lascia stare

Sui libri litigavamo.
E facevi debiti
e me li nascondevi sotto al letto
incartati dietro alla stufa
lasciati dagli amici
in giro per l’Italia.
E ora con te
sto parlando ancora di libri
venuta via la moglie col grembiale
resta la compagna invecchiata
quella con poca memoria
resta la ragazza
cui regalavi bocchini d’ambra
e boa di piume di struzzo
e rubini e   vestiti di raso
con cui fare con te
la spaccona a carnevale
( ma gioia compriamoci un po’ di caviale)
 Se ora mi potessi vedere pentita
tirare giù la libreria
per parlare di te
del tuo sciupio fruttuoso
delle nostre violente litigate
con sbattute di porte
e discese dall’auto
con bestemmie al seguito
ed ardori di pipa
a bruciacchiare il vestito buono.

Se potessi vedermi diligente
sfogliare  le carte
mentre dai fogli ingialliti
Savonarola mi bacchetta
mi diresti, lo so,
tesoro,che mucchio di lavoro
lascia stare.

Cetta Petrollo da Le convenienti giornate, poesie per Elio

3 commenti:

  1. Sto leggendo tutto il prezioso materiale scrittorio da te riportato nel blog in questo ultimo periodo.
    Sono stata molto impegnata ed ora non mi soffermo , anche se lo vorrei molto, a commentare ogni poesia, ogni scrittura. Ti ringrazio molto, per questo dono che ci stai facendo, la possibilità d'innalzare il nostro spirito, sollevarlo e ricondurlo nei suoi contorni umani.
    Quanto amore in questi versi? Questa poesia mi piace molto.
    Non sono molte le persone capaci di passione come te.Una buona domenica

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    1. Carissima Alessandra, stai dando forza al mio lavoro, in un momento difficile e sempre col dubbio e col rischio di scivolare nella banalità delle parole, di perdere il linguaggio. In questo momento non posso che scrivere così. e il fatto che tu risponda e cioé che comunicazione arrivi mi rafforza e mi fa evitare gli scogli dell'incoscienza del percorso. Mi aiuti a sapere dove vado. E non é poco direi.

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