giovedì 3 gennaio 2013



“ Con il rovescio della parola sogno”


Quel febbraio di gelate
di neve
quel febbraio di sopportazioni
c’era chi guardava
e chi si lasciava guardare
c’era chi incrudeliva i seni
e chi guardava crudele

(il vetro era pulito
per troppo ardore)

Il dolore è dolore. E basta.

Vado avanti
“con il rovescio della parola sogno”
in faccia all’uomo
che sa essere mago.

Mi sporgo e calpesto telline.

Io non inciampo.

E non pago dicembre.

Lancio in alto la scia dei miei versi.

Le api hanno affollato la stanza
ricordandoti di essere vivo.

Cetta Petrollo 3 gennaio 2013


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