Una riflessione su fb. Mi sa che fb. alimenta
il culto della personalità e dell'innocente ( o non innocente) menzogna.
Le identità sono tutte virtuali. Le relazioni immateriali. Raramente
sai come sono fatti i tuoi interlocutori. Come passeggiano, parlano,
mangiano, si entusiasmano o si infuriano. Così anche le modalità della
conoscenza si trasformano e lo spazio che viene dato non è tanto uno spazio
per l'altro ma uno spazio per se stessi. Ciò non è tanto preoccupante
quando si tratta di relazione amorosa che sempre reca in sè il rischio
del negato e del nascosto, rischio intrigante che alimenta da sempre la
passione ( baciare il pezzetto di polso che solo esce nudo dall'abito,
il pezzetto di caviglia, la donna velata, lo scialle, l'ala di cappello
che copre gli occhi, lo sconosciuto, la sconosciuta, tutto
l'armamentario feroce dell'Ottocento romantico e deteriore che come
borghesi, intellettuali borghesi, ci portiamo dentro) ma quando trattasi
di relazione politica e sociale. Allora la menzogna e la virtualità
sono riprovevoli davvero e altamente pericolosi. Voglio vedere al terzo
incontro col tartufo di piazza Navona cosa succede dell'amore e psiche
dei grillini.
Cetta Petrollo