venerdì 25 gennaio 2013

Fabrizio Mugnaini per Dario Bellezza



Buon Venerdì, anche oggi il sole mi fa compagnia e lotta con il vento che, impetuoso, mi chiude le persiane, anche i fermi non servono a niente. È vero, in nome della libertà, quando si intende scappare non esistono catene, puoi rimanere fisicamente legato, ma la tua anima, il tuo cuore sono già svolazzanti nel bosco, liberi. E libero era Dario Bellezza (1944 – 1996), personaggio controverso, additato erroneamente come un diverso. Dario era se stesso sempre, in qualsiasi occasione, privo di compromessi e di facce gentili, non si sdoppiava mai, sempre diretto. Ne so qualcosa io che cercai di contattarlo nel 1986 e ci riuscii solo dopo un anno dopo un paio, usando un francesismo, di vaffa in c … Persona amabilissima, ma di una sensibilità oltre misura, non si doveva assecondarlo, mostrarsi falsamente gentili, se ne accorgeva, voleva essere trattato come un portuale, pane al pane, vino al vino. Ci siamo incontrati due volte a Roma, in occasione di due presentazioni, abbiamo passato diverse ore al bar, brillante, scherzoso, sarcastico, sardonico, beffardo, mordace; tutte caratteristiche a cui non si distaccava mai avesse avuto davanti il più umile dei lavoratori fino al Presidente della Repubblica. Questa sua irriverenza dava fastidio a me piaceva sopra ogni altra cosa. Niente smancerie, salamelecchi, era una persona sincera tartassata da una società bigotta e clericale, troppo lontana per poterlo minimamente capire, nemmeno l’avvallo dei grandi è riuscito a sdoganarlo, Pasolini si esaltava dicendo: “Ecco il miglior poeta della nuova generazione”. È stato uno dei pochi autori italiani conosciuti all'estero fin dall’inizio della sua attività e, durante gli anni, ha accumulato centinaia di recensioni autorevoli e di giudizi lusinghieri. È stato anche uno dei pochi tra gli intellettuali del nostro paese a prendere una decisa posizione a favore dell'identità gay. Il suo capolavoro resta Lettere da Sodoma (1972). Ha scritto su praticamente tutte le riviste italiane di letteratura e di poesia: "Paragone", "Carte Segrete", "Bimestre", "Periferia", "Il Policordo", oltre che sui più importanti quotidiani e settimanali. Ha pubblicato una ventina di libri, soprattutto di poesia, ed alcuni romanzi e testi teatrali, il più straordinario di tutti è Apologia di reato, del 1970. Faceva parte del ristretto numero di letterati italiani (i Magnifici Sei) insieme ad Alberto Moravia, Elsa Morante, Pier Paolo Pasolini, Dacia Maraini, ed Enzo Siciliano, e proprio da questi si distaccava per essere il più accessibile, il più immerso nella quotidianità della quale era anche critico feroce ma ironico. Tra le carte conservo ancora una busta con dentro un foglio strappato della rivista Playboy e da lui corretto e rimaneggiato con alcuni appunti a me dedicato: “Sei farfalle nude …” (sei poesie di Dario Bellezza: sei canti disperati di sesso). Dario voglio essere, almeno in questo momento, menefreghista del giudizio della gente e senza ipocrisia voglio trascrivere due delle sei poesie, come dicevi te, a chi non piacciono sa come fare, non le legge. 

Fabrizio Mugnaini


Le gambe in aria, la posta in gioco
è in alto, quasi Dio mi vedesse
finalmente libera di tremare nel
timore della sua eterna
presenza assente. Me la rido e paro
le gambe, le alzo in alto, in alto,
fino al cielo perché LUI entri, mi
visiti, mi scuota! Ma voglio
essere afferrata, gattina che si volta,
ma non subito, senza fretta
e il caro pendulo arnese sfasci,
tramortizzi, dissangui, batta,
pieghi, sconci, uccida! Sì, muoia con
l’affare cocciuto e testone in gola,
strozzata, invereconda, macellata,
menata, vittima di
un zefirante assassino!

**
Per risvegliar mattino la mia
inedia salto su a cazzo dritto verso
il mondo; ripenso al tuo bel
sole lasciato a pezzi, ieri sera e rimoio
sconsolato in cieco carcere.
Mi guardi intorno: pietra cittadina,
pietra soltanto per me sciagurato,
mentre bello sarebbe che natura
premiasse in dì sereni mia vita
perduta. Allora non m’affrena più
dolore o meraviglia. Prendo
l’astato membro e lo agito invano
fino al bianco lutto!


Dario Bellezza



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