venerdì 12 aprile 2013

Da Viaggi romani .3




Roma

Ce la siamo girata tutta quando andavamo veloci per piazza Montecitorio e veloci nelle stradine che portano alla Camera, ingressi secondari, e per via del Corso in fretta verso il palazzone dei socialisti e fino alle tre di notte per la chiusura dei contratti e ancora spaziando sul lungotevere verso le boutique anni Novanta per comperare sciarpe di lamé per Capodanno e ancora di corsa verso il Pantheon dove qualche politico in cerca di voti, qualche regista in cerca di whisky e ancora più giù attraverso passaggi che tagliano i posti importanti verso Piazza Venezia e ancora più giù verso i fori imperiali dove quella parata.
Ah sì che siamo andati in galoppo! E se ti guardo di profilo rimane quell’orgoglio di chi correndo piega le cose. Con quelle mani forti. E’ nostra la città? E’ nostra. Distesa, rilassata. Non tradisce. Non incrudelisce. Mi fa regali.  La gonna a pieghe finalmente si solleva.  Torno ad essere femmina. Fammi vedere le scarpe. Hai visto palazzo Farnese? E mettiti di fronte. Chissà.

Cetta Petrollo

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