mercoledì 17 luglio 2013

La casa a Genova

Questa sera a piazza Lavagna
non so dove va il vento ma ti sento.
Come nell’ottobre 2011
che un vento passò
e proprio in quell’angolo
cambio la direzione e chi l’avrebbe detto
un minuto prima mi pareva
ed un minuto dopo virò la rotta
e la passeggiata fu continuata.
Così adesso c’è un folletto
che mi tira per i capelli
e un altro per la coda
sei abbastanza romantico
per dirmi ciò che valgo
senza convinzione
così non c’è troppo da credere
se non forse in un letto
senza troppe pretese
e sei pieno di donne che non guasta
con eleganza le racconti tutte.
Ti avverto che ho una gonna balorda
che metto quando mi pare
che sposai un poeta
che era grande
il che non depone certo
a mio favore
quanto a giudizio
e consuetudine
che m’innamoro rapida
e poi ci metto tanto
a smemorarmi
che abito infine in una piazza
dove insistono gli aurighi dell’amore
e che qui fra le puttane
di vico Maddalena
compererò casa
così  se vieni a Genova
ti potrò ospitare.


Cetta Petrollo

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