E' cupo nero al suolo incancrenito
In corruzione si muore il corpo mio
per schiena torta e pelle in disfacenza
per ogni sua cesura in percorrenza
in ritmo lento in gemito d’addio.
Ha la mia pelle nuove rughe e pieghi
si rafferma e in amore più non s’apre
che raggrumata implode la sua voce
suo sudore ingoiando. E poi si tace.
Non ho pelle da dare né parole
né desiderio né ansito da bestia
non ho mare che s’apre né tesori
non ho fiumi di lava e ciò che resta
é paesaggio infernale incenerito
é cupo nero al suolo incancrenito.
Cetta Petrollo
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